sabato 14 marzo 2015

Il Corano spiegato da Magdi Cristiano Allam

Titolo: il Corano spiegato da Magdi Cristiano Allam

Edizione: Biblioteca delle libertà


"Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo (...) Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi"
(Corano 8, 12-17)



In allegato a "Il Giornale" dal 15 marzo 2015










"Così come il cristianesimo è la religione di Dio che si è fatto uomo e che s'incarna in Gesù di Nazareth, l'Islam è la religione del Dio che si è fatto testo e che si "incarta" nel Corano. Per i musulmani il Corano è Dio stesso, della stessa sostanza di Dio, opera increata al pari di Dio, a cui ci si sottomette e che non si può interpretare perché si metterebbe in discussione Dio stesso.
Solo leggendo il Corano scopriamo la specificità di una religione che condanna di eresia l'ebraismo e il cristianesimo; la realtà di Allah che era il dio supremo del Pantheon politeista arabo, clemente e misericordioso con chi si sottomette all'Islam ma vendicativo e violento con i miscredenti; la verità di Maometto che è stato un guerriero vittorioso che ha fondato una "Nazione di credenti" combattendo e uccidendo i suoi nemici per ordine di Allah.
Solo leggendo il Corano potremo capire le radici di un'ideologia che legittima l'odio, la violenza e la morte, che ispira il terrorismo islamico ma anche la dissimulazione praticata dai "musulmani moderati", perseguendo il comune obiettivo di sottomettere l'intera umanità all'Islam, il che è fisiologicamente incompatibile con la nostra civiltà laica e liberale, negando la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta.

Magdi Cristiano Allam è nato al Cairo nel 1952. Giornalista e scrittore esperto di Islam e Medio Oriente. Per 56 anni, da musulmano, ha creduto in un "Islam moderato" finendo per essere condannato per apostasia. E' stato battezzato da Papa Benedetto XVI il 22 marzo 2008. E' editorialista del "Giornale". E'stato vice-direttore del "Corriere della Sera" ed editorialista di "Repubblica".


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